lunedì 4 febbraio 2008

"Una storia vera" di David Lynch

Una storia vera è un film del 1999 diretto da David Lynch. Si basa su un fatto realmente accaduto e racconta la storia di Alvin Straight, un contadino dell'Iowa che nel 1994, a 73 anni di età, intraprese un lungo viaggio a bordo di una motofalciatrice per andare a trovare il fratello reduce da un infarto. Straight coprì in 6 settimane la distanza di 240 miglia (386 chilometri circa), viaggiando a 5 miglia all'ora (8 km/h).

* Questo è l'ultimo film di Richard Farnsworth, stuntman piuttosto noto negli anni '60 e caratterista.
* Harry Dean Stanton, pur figurando tra gli interpreti pincipali, fa la sua comparsa ad appena 2 minuti dalla fine del film e pronuncia poco più di due battute.
* Il film è stato girato in sequenza, rispettando le diverse tappe del viaggio. Anche per questo motivo nell'edizione in dvd non è presente il menù di selezione scene: Lynch afferma che il film va visto "Come un'unica esperienza"
* Il titolo originale, "The Straight Story", contiene un gioco di parole poiché vuol dire "La storia di Straight" (il protagonista del film) ma anche "La storia semplice".

domenica 3 febbraio 2008

"Cloverfield" di J.J. Abrams, Bryan Burk



Cloverfield è un film del 2008 diretto da Matt Reeves e prodotto da J.J. Abrams, già noto per aver creato le serie tv Lost e Alias, scritto celebri film come Armageddon e diretto Mission Impossible 3.
Le indiscrezioni che circondano questa pellicola sono quotidiane e quasi tutti i siti cinematografici (per non parlare di siti/blogs/forums appositamente dedicati) in giro per il mondo ne parlano già da tempo, alcuni sospettano che tutto questo polverone che avvolge i fan di J.J. Abrams sia stato architettato proprio da quest'ultimo, che ne è il produttore e sotto molti punti di vista il vero creatore. Il film era stato battezzato temporaneamente dagli stessi produttori 1-18-2008, ma ha poi assunto il suo nome definitivo in "Cloverfield".

La Paramount, casa di produzione del film, non ha diramato molte notizie ufficiali, cosa che ha scatenato l'immediata attenzione dei fan di Abrams.

Le immagini trapelate illustrano lo scenario di una New York apocalittica, con la Statua della libertà decapitata e lo skyline mostra molti palazzi distrutti. Emerge inoltre che la città viene attaccata da un mostro di inaudite dimensioni e che il film risulti essere il contenuto di una videocamera amatoriale trovata dall'esercito americano dopo il disastro; si riprenderebbe dunque la tecnica "amatoriale/prima persona" usata in The Blair Witch Project.

Stando alle dichiarazione di J.J. Abrams, ll mostro sarebbe totalmente "nuovo" e generato dalla mente dei produttori, quindi non c'è nessun riferimento ai vari Godzilla, King Kong, Gorgo etc, men che meno Cloverfield sarebbe un "sequel" di uno di quei film, come qualcuno aveva paventato alcuni mesi fa di fronte alle prime immagini circolate.

I primi spot sulle televisioni americane comprendono anche alcune nuove scene rispetto ai due trailers ufficiali ed alcuni sottofondi musicali molto d'effetto. Fra l'altro lo stesso J.J. Abrams ha diffuso un clip di circa 4-5 minuti tratto interamente dal film; questo filmato può essere inserito sul proprio blog/sito, e chi riuscirà a far registrare più "viste" al filmato, potrà gustarsi il film in anteprima assieme allo stesso Abrams.

Nel frattempo il marketing virale continua a riservare sorprese: mentre il (finto) myspace di Rob Hawkins riporta la notizia bloggata che lui ha appena avuto un'importante offerta di lavoro dalla Tagruato (l'azienda fittizia che produrrebbe lo Slusho), ecco che il 6 gennaio 2008 su internet iniziano a circolare alcuni spezzoni di telegiornali europei (ovviamente non reali), fra cui uno italiano, in cui si riporta la notizia che una piattaforma scientifica della Tagruato è andata distrutta in pieno Atlantico per cause misteriose; nel video, mentre si vede la piattaforma cadere a pezzi, si sente un ruggito assai familiare,provenire da un essere chiamato Roy.

Dopo molte speculazioni sulla vera natura dell'essere che colpisce New York, l'uscita del film ha finalmente allontanato le ipotesi che si trattasse di un robot (alcune fonti parlavano di una pellicola su Voltron), di un nuovo Godzilla o, addirittura, del Cthulhu di Howard Phillips Lovecraft.[1] In effetti, il mostro è un essere vivente gigantesco che attacca la città. Una delle peculiarità è costituita dalla presenza di parassiti sul suo corpo, che si distaccano al suo passaggio lungo la città ed attaccano la popolazione. La creatura è stata progettata dalla ditta di effetti speciali Tippet Studio ed aggiunta in digitale dopo le riprese.

Il trailer, visibile in Internet da parecchi mesi, illustra un folto gruppo di persone in un appartamento di New York durante una festa a sorpresa. Ad un tratto salta la corrente e all'esterno delle sirene cominciano a suonare. Una volta che torna l'elettricità, il gruppo si sintonizza sul telegiornale per informarsi, successivamente tutti si recano sul tetto. È qui che si vede ciò che accade: un'enorme esplosione illumina il cielo e fiamme e detriti cadendo colpiscono case, auto, persone e qualsiasi cosa. A questo punto l'immagine si fa confusa (è comunque chiaro che il gruppo esce in strada). Una volta all'aperto il gruppo di persone si mescola alla folla di gente che corre e scappa lungo le strade della città e l'immagine si conclude con la ripresa di un oggetto che precipita a folle velocità cascando dall'alto: un'inquadratura mostra che si tratta della testa della Statua della libertà.



Il "finto" telegiornale italiano con la notizia della distruzione della piattaforma.


Trailer del film.

martedì 25 dicembre 2007

"Scanner Darkly" di Richard Linklater

Scanner Darkly - Un oscuro scrutare è un film di Richard Linklater del 2006, tratto dal romanzo Un oscuro scrutare di Philip K. Dick.

A Scanner Darkly è probabilmente uno dei romanzi sulla droga più belli mai scritti[citazione necessaria] e certamente uno dei massimi capolavori dello scrittore californiano. Molto forte è la componente autobiografica, perché anche P.K. Dick aveva problemi di tossicodipendenza. Il regista Richard Linklater ha insistito per essere il più fedele possibile al romanzo, finale compreso, anche se, come al solito, il libro riesce ad approfondre meglio le varie tematiche. Il regista ha mantenuto anche il mix di humour e tragicità presente nella versione cartacea, che però nel film ha anche l'effetto straniante d'indecisione sulla strada da prendere.

A Scanner Darkly è uscito nelle sale americane il 28 luglio 2006. Il film è stato presentato al Cannes Film Festival 2006, al Seattle International Film Festival 2006 e nella sezione Extra alla Festa del Cinema di Roma 2006. È uscito nelle sale italiane il 20 ottobre 2006.
Il film ha inoltre ricevuto una nomination al Premio Hugo 2007 per il miglior film drammatico.

Linklater ripropone la stessa sperimentazione estetica del suo film Waking life (USA, 2001), usata ancor prima nella versione animata de Il Signore degli Anelli (1978) di Ralph Bakshi, girando in normale live action per poi ritoccare con animazione grafica digitale (in un processo conosciuto come Interpolated rotoscoping) per un totale di 18 mesi di post-produzione.

Il procedimento tecnico aiuta a costruire e creare il mondo completamente alienante del protagonista e dei suoi amici tossicodipendenti e a meglio descrivere la stratificazione d'identità di Bob/Frank. Il fatto che il lungometraggio sia una via di mezzo tra un film con attori in carne ed ossa ed un cartone animato aiuta enormemente a creare nello spettatore uno stato confusionale, cercando di simulare gli effetti psicotropi della droga.




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domenica 28 ottobre 2007

"Radiofreccia" di Luciano Ligabue




film diretto da Luciano Ligabue, girato nel 1998 e prodotto da Domenico Procacci.
L'opera, ispirata ad alcuni racconti del primo libro pubblicato da Ligabue (la raccolta Fuori e dentro il Borgo), ottiene un successo inaspettato: il film, infatti, riceve ben tre David di Donatello, due Nastri d'argento e tre Ciak d'oro.

TRAMA
Nel 1993 Bruno, ideatore e unico deejay di Radio Raptus, rievoca, due ore prima della definitiva chiusura dell'emittente, la storia di Radiofreccia, aperta a Correggio nel 1975 con un trasmettitore di 5 watt e dischi portati dagli amici.

CURIOSITA'
Malgrado la storia narrata nel film si svolga quasi esclusivamente a Correggio, le carrellate sulla cittadina che si possono vedere nei titoli di testa sono state girate in un'altra località della provincia reggiana, ovvero Gualtieri. Altre location riconoscibili sono il ponte di barche di Torre d'Oglio e il ponte ferroviario sul torrente Crostolo, fra Guastalla e Gualtieri.

Luciano Ligabue compare in questo film per una brevissima scena, quella in cui i ragazzi vanno a spiare uno studio radiofonico per comprendere cosa puo' servire loro per allestire una stazione radio analoga. Il regista ricopre il ruolo di speaker radiofonico.



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lunedì 27 agosto 2007

"C'era una volta in america" di Sergio Leone



C'era una volta in America è l'ultimo film diretto dal regista italiano Sergio Leone. Fa parte della cosiddetta "trilogia del tempo". Di questa trilogia fanno parte anche i film precedenti del cineasta romano: gli spaghetti western C'era una volta il west e Giù la testa.

Girato nel 1984, sedici anni dopo C'era una volta il West, il film è interpretato, fra gli altri, da Robert De Niro e James Woods. La colonna sonora è di Ennio Morricone.

Basata su un romanzo di Harry Gray, The Hoods, pubblicato poi successivamente con il titolo di Once Upon a Time in America, la pellicola narra - nell'arco di quarant'anni, dagli anni '30 ai '60 - le drammatiche avventure di Noodles, gangster dedito all'oppio, e del suo amico Maximilian "Max" Bercovicz - interpretato da James Woods - dal ghetto ebraico all'ambiente della malavita organizzata nella New York del proibizionismo e del post-proibizionismo.

Articolato su un ampio ricorso alla formula del flashback, che lascia tuttavia spazio ad un finale aperto, il film ha avuto una gestazione complicata: fu dapprima distribuito negli USA in una versione ridotta con tagli per circa novanta minuti. Tale versione non prevedeva la struttura a flashback, e articolava le scene in ordine strettamente cronologico. Questo "arrangiamento" riduceva il capolavoro di Leone ad un banale gangster-movie che si rivelò un flop negli states mentre la versione del regista fu un grande successo di pubblico e critica in ogni altra parte del mondo.

L'alto significato allegorico, la perfezione tecnica, l'atmosfera che avvolge lo svolgersi della storia rendono unico il film, da molti considerato uno dei più belli di tutti i tempi.



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domenica 26 agosto 2007

"The Elephant Man" di David Lynch

The Elephant Man è un film biografico del 1980 diretto da David Lynch che racconta la storia del più noto storpio inglese dell'ottocento, Joseph Merrick.

L'allora trentaquattrenne Lynch realizza un'opera di grande poesia, capace di incantare gli spettatori e portarli alle lacrime grazie ad una regia controllata anche se non priva di tocchi personali e ad una messa in scena dell'Inghilterra Vittoriana di grande effetto. È difficile prevedere in quale direzione il film vuole portarci man mano che la pellicola scorre, e nonostante qualche eccesso di sentimentalismo sia comunque presente non si può negare la capacità di Lynch nel trattare un materiale che avrebbe potuto dar vita a ben altre stucchevoli esperienze filmiche.

Gli interpreti principali sono Anthony Hopkins, John Hurt, Anne Bancroft, John Gielgud, Wendy Hiller, Michael Elphick, Hannah Gordon e Freddie Jones. Il film è stato adattato da Christopher De Vore, Eric Bergren e David Lynch dal libro The Elephant Man: A Study in Human Dignity di Sir Frederick Treves e Ashley Montagu. Per motivi artistici fu girato in bianco e nero.

Ricevette 8 nomination per il premio Oscar, come Miglior Film, Miglior Attore (John Hurt), Miglior Scenografia, Migliori Costumi, Miglior Regista (David Lynch), Miglior Montaggio, Miglior Colonna Sonora, Miglior Sceneggiatura basata su un romanzo. Nonostante le attese, il film non si aggiudicò nessuno di questi premi.

Vinse invece il premio della British Academy of Film and Television Arts come Miglior Film, Attore (John Hurt) e Scenografia, e fu nominato per altri quattro: Regia, Sceneggiatura, Fotografia e Montaggio.



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