venerdì 29 dicembre 2006

"Clerks 2" di Kevin Smith



Anche se "Clerks II" non è certo un film memorabile, l'ovazione che il pubblico di Cannes ha tributato a lui e ai suoi attori, è stata una cosa che difficilmente si potrà dimenticare. Il sequel di una delle più famose pellicole indipendenti si concentra nuovamente sulla vita di Dante (Brian O'Halloran) e Randal (Jeff Anderson), i due commessi del Quick Stop che passano le loro giornate a disquisire di sesso, cinema e cultura pop. Sono passati 12 anni e, dato che Randal ha inavvertitamente incenerito il Quick Stop, i due sono costretti a lavorare al Moobys, un fast food gestito dalla bellissima Emma (Rosario Dawson). Nel frattempo Dante si è fidanzato e sta pianificando di sposarsi e di trasferirsi in Florida; ovviamente Randal non è contento di questa decisione e, insieme ad Emma, riuscirà a fargli cambiare idea. Una trama abbastanza elementare per un film che va letto come un nostalgico omaggio ai personaggi, agli attori, e alla freschezza di Clerks piuttosto che come sequel vero e proprio. Il regista americano, attraverso i cambiamenti subiti dai suoi personaggi, si/ci racconta che non basta più solo divertirsi: è arrivato il momento dei bilanci e delle conseguenti decisioni. Smith ripropone la formula del "dialogo brillante senza respiro", ma raramente (lo scontro Star Wars/Signore degli anelli; la vita sessuale del giovane inserviente Elias) si avvicina al geniale lirismo del primo capitolo. Fuori dal Moobys Jay e Silent Bob (Kevin Smith) continuano, come sempre, a fungere da surreale accompagnamento alle avventure dei due protagonisti, ed è proprio Jay, con la sua imitazione di Buffalo Bill (Il silenzio degli innocenti), a regalarci uno dei momenti più spassosi del film.

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